A norma dell'articolo 1,
comma 1, del Decreto Legislativo n. 374 del 1993 sono considerati lavori particolarmente usuranti quelli per il cui svolgimento è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato
da fattori che non possono essere comunque prevenuti con misure idonee.
Il lavoro psichiatrico svolto
nelle strutture pubbliche può rientrare pienamente in questa definizione per molti motivi, di cui i più condivisi sono:
1) siamo sottoposti a minacce ed a rischi di aggressione da parte di quella fascia di pazienti gravemente disturbati
(Psicosi, Disturbi di Personalità, Doppia Diagnosi), nei quali i meccanismi di controllo dell'aggressività sono
compromessi ed il rischio del passaggio all'atto è concreto e imprevedibile, quindi di fatto permanente. Gli episodi di aggressività
agita nei confronti di Psichiatri sono frequenti ed in incremento, come dimostrano le cronache e le esperienze individuali.
Uno tra gli interventi a maggior rischio di conseguenze è il T.S.O., che espone gli psichiatri a ritorsioni tanto più violente
quanto meno collaborativo è il paziente. Inoltre, minacce più o meno velate non sono rare; è importante sottolineare che una
minaccia, rivolta nei nostri confronti da parte di un paziente che seguiamo, non si esaurisce sul momento ma prosegue psicologicamente
su di noi la sua azione nel tempo, continuando ad agire in modo nefasto e pesantemente usurante. Anche l'aggressività espressa
verbalmente e l'impossibilità di sottrarvisi - poiché per compito istituzionale
ogni psichiatra è obbligato a continuare a tenere in cura tutti i pazienti che ha in carico - costituiscono un motivo
di aggravio.
2) ci confrontiamo di continuo con condizioni di cronicità e "inguaribilità", con la conseguente spossante sensazione
di impotenza, accresciuta dall'obbligo di una risposta terapeutica che come Psichiatra che opera nel Servizio Pubblico
dobbiamo in ogni caso continuare a dare.
3) Il carico di lavoro a
cui è sottoposto ogni Psichiatra del Servizio pubblico è in media di ben oltre 100 pazienti, di cui buona parte sono psicotici
e sempre più frequentemente con "Doppia Diagnosi" e/o gravi disturbi di personalità. Tali carichi di lavoro vanno oltre la
normale tollerabilità alla patologia.
4) Una parte dei pazienti
(specie quelli di cui sopra) non riconosce il proprio stato psichico come patologico
e quindi non si vuole curare; ogni giorno nel nostro lavoro ci troviamo a relazionarci con pazienti che in qualche modo rifiutano
o comunque variamente resistono alle nostre terapie, e non raramente rifiutano il contatto stesso con noi. Ciò rappresenta una condizione assolutamente unica, alla quale non
è esposto nessun altro medico al di fuori dello Psichiatra del Servizio pubblico: di norma la relazione medico-paziente
si basa sulla spontanea richiesta di aiuto da parte del paziente medesimo. Questa caratteristica lavorativa è di per sé estremamente usurante soprattutto se raffrontata con l'attività dei Servizi di Pronto
Soccorso, Rianimazione e Chirurgia d'urgenza, già previsti dal Dlgs 374/93 come usuranti, i quali operano tutti in condizione
di assoluta "compliance" dei pazienti alle cure.
5) Svolgiamo lavoro notturno di guardia nei Reparti ospedalieri e/o servizio notturno
di pronta disponibilità nei confronti del Reparto e/o del territorio (domicilio di pazienti in carico del Servizio; Case-famiglia
e nostre residenze protette; lavoro assieme al 118);
6) oltre ai punti precedenti,
che già lo rendono particolarmente usurante, il nostro lavoro come Psichiatri del Servizio pubblico comporta un quotidiano, continuo ed intenso dispendio di energie psichiche; un impegno psichico spesso estremo, dovuto a)
al fatto che come Psichiatri pubblici non possiamo selezionare l'utenza e dobbiamo
entrare in rapporto e cercare di curare TUTTI i pazienti che si presentano alla nostra osservazione; inoltre: b) al fatto
che, in ogni caso, il nostro è un lavoro nel quale una psiche (la nostra) cura, attraverso se stessa, un'altra psiche (quella
del paziente): lavoro quanto mai affascinante ed unico nell'intero panorama dei lavori
umani, ma estremamente impegnativo ed usurante di per sé.
Per poter fornire risposte di qualità al disagio
psichico, per poter validamente integrare la Salute Mentale nell'attuale processo di riforma complessiva del welfare e
realizzare veri Servizi di Salute Mentale di Comunità, è indispensabile riconoscere la peculiarità del "Sistema Curante"
in Psichiatria e, tra i vari operatori del Gruppo Multidisciplinare che opera in Salute Mentale, riconoscere le caratteristiche
di Complessità e le condizioni lavorative altamente usuranti dello Psichiatra che opera come Responsabile di tale gruppo
e dei percorsi terapeutici degli individui e delle famiglie nei sistemi e sottosistemi sociali: in modo che il nostro lavoro
possa essere adeguatamente tutelato e quindi sempre più efficace.